Psicodinamico
Il termine è stato introdotto da S. Freud per caratterizzare l’indirizzo delle sue ricerche basate sulla scoperta dei conflitti di forze psichiche contrastanti.
L’oggetto della psicoterapia psicodinamica è rappresentato da un’esperienza soggettiva che “pur trovando espressione nella realtà osservabile, non è ad essa riducibile” (Goldfried M.R., 1998; Fonagy P.,1999).
Comprende trattamenti che operano su un continuum di interventi psicoterapeutici basati sul supporto psicologico e l’interpretazione (Gill, 1951; Schlesinger, 1969; Wallerstein R.S., 1989; Henry M., 1994), la quale mira a rafforzare la comprensione del paziente dei conflitti reiteranti che sottendono ai suoi problemi (Gabbard G.O., 2004).
In generale, gli interventi di supporto quali la psicoterapia mirano a rafforzare le capacità che sono temporaneamente non accessibili al paziente a causa di uno stress acuto (ad esempio un evento traumatico) o che non sono state sufficientemente sviluppate.
Per gli psicoterapeuti di indirizzo psicodinamico, di cui la tradizione classica è di approccio psicoanalitico, il sintomo manifestato dal paziente è conseguenza di un conflitto inconscio tra alcune componenti del profondo, o può essere attribuibile a problemi strutturali nello sviluppo di alcuni assetti psichici interni nel corso dello sviluppo psicologico.
Per poter “sopravvivere” emotivamente ad avvenimenti che non sa gestire, l’individuo sviluppa difese di tipo psicologico (ad esempio la rimozione); l’evento problematico o “traumatico” viene così reso parzialmente gestibile, ma permane nel sistema psichico come conflitto inconscio: il sintomo rappresenta quindi l’espressione esplicita di tale conflitto.
All’interno dell’approccio psicoanalitico (detto anche “psicodinamico”), esistono differenti sottoscuole di pensiero, con differenti “teorie della clinica”: tra le principali, si devono citare quelle psicoanalitiche classiche, quelle psicoanalitico-relazionali, quelle psicoanalitico-intersoggettive; tra quelle derivate dal filone principale della psicoanalisi freudiana e post-freudiana, sono di rilievo inoltre la psicologico-analitica junghiana, la psicanalisi lacaniana e la psicologia individuale adleriana. Esistono inoltre forme di psicoterapia psicodinamica breve.
In generale, la terapia psicodinamica dei vari orientamenti psicoanalitici prevede una stretta relazione tra psicoterapeuta e paziente, grazie alla quale si cerca di esplorare la struttura dei conflitti responsabili dei sintomi. Lo psicoterapeuta assiste il paziente nella rielaborazione dei conflitti interiori, permettendo una miglior gestione degli effetti provocati da questi. La Psicoterapia psicodinamica richiede un periodo medio-lungo per potersi sviluppare in maniera adeguata (da 2 a 3 anni, con incontri regolari una o due volte alla settimana, ma la frequenza resta comunque variabile anche nel corso della terapia).
Aspetto peculiare della psicoterapia psicodinamica è rappresentato dall’interpretazione del transfert, del controtransfert (ovvero delle reazioni emotive dell’analista a certi processi del paziente), delle libere associazioni e di altro materiale personale (ad esempio, comportamenti, patterns relazionali, sogni, etc.).
Durante le sedute si favorisce l’elaborazione delle cause più profonde dei conflitti, per permettere al paziente di assumere maggiore consapevolezza e modificare i propri stili relazionali, o al fine di ottenere una parziale ristrutturazione del proprio Sé.