Corso breve introduttivo alla Medicina Psicosomatica
RELAZIONE CORSO BREVE INTRODUTTIVO ALLA MEDICINA PSICOSOMATICA, CREMONA
17-18 MAGGIO 2014
I giorni 17 e 18 maggio a Cremona la SIMP, Società Italiana Medicina Psicosomatica, con il patrocinio dell’Azienda “Istituti Ospedalieri” di Cremona, ha organizzato un corso breve introduttivo alla Medicina Psicosomatica.
Il corso era riservato ai giovani medici, psicologi e alle professioni sanitarie motivate alla conoscenza e all’approfondimento di un aspetto della medicina che integra il dualismo corpo-mente. Lo scopo del corso era di introdurre alla cultura psicosomatica attraverso l’esposizione dei paradigmi su cui si basa la psicosomatica e della relativa ricaduta clinica ed esperienziale, con la presentazione di casi clinici per verificarne la concreta applicabilità.
La gestione dei tempi e dei modi è stata molto efficace, portando ogni professionista dalla lezione teorica all’immediata verifica dei contenuti appresi attraverso il lavoro di gruppo nel quale, con ogni docente, si potevano chiarire dubbi, perplessità e incentivare il confronto. I temi trattati si sono declinati nei vari aspetti: il modello Bio-Psico-Sociale e il paradigma medico-biologico, il paradigma relazionale e sociale, il paradigma psicologico espresso nel modello psicodinamico, simbolico, psicosintetico.
La prima giornata è iniziata con il I Modulo intitolato “Il modello Bio-Psico-Sociale ed il paradigma medico-biologico”, esposto dal Dott. Simionato C. a cui hanno fatto seguito dei gruppi di lavoro – diretti da quattro facilitatoti: Simionato C., Spinogatti F., Borella D. e De Luca P. – in cui è stato presentato ai partecipanti un caso-esempio, i quali, in base alla loro esperienza e professionalità hanno partecipato con lo scopo di avvicinarsi al modello Bio-Psico-Sociale sperimentandone la differenza rispetto al modello medico-biologico.
Il Modulo II svoltosi nel pomeriggio e diretto dal Dott. Minervino A. intitolato “Il paradigma relazionale-sociale” ha posto particolare attenzione ai Gruppi Balint, che, i partecipanti hanno potuto sperimentare nei gruppi di lavoro condotti da Borella D., Chiarini G., Giannetti F., Grassi S.
La giornata del 18 maggio si è aperta con la prima parte del III Modulo intitolato “Il paradigma psicologico: il Modello Psicodinamico, il Modello Simbolico, il Modello Psicosintetico”.
Il Modello Psicodinamico è stato presentato dalla Dott.ssa Elisa Faretta, Direttore scientifico e Responsabile del Centro Studi PIIEC e dal Dott. Piero Parietti, Presidente i quali hanno esposto il tema ponendo particolare attenzione all’importanza dell’integrazione delle tecniche, come avviene del modello PIIEC di cui sono i fautori, in particolare della Distensione Immaginativa e dell’EMDR.
Il centro studi PIIEC (con tale acronimo s’intende Psicoterapia Immaginativa Integrata ad Espressione Corporea) che ha rappresentato la sezione SIMP MILANO PORTA VENEZIA, ha proposto una modalità di intervento terapeutico personalizzato, ritagliata (tailoring) su misura sul paziente, basata sull’integrazione di tecniche psicologiche e psicoterapeutiche evidence based tra loro compatibili che hanno come obiettivo finale il BEN-ESSERE PERSONALE e la RELAZIONE.
Al termine dell’esposizione del modello PIIEC i partecipanti sono stati divisi in quattro gruppi condotti da psicoterapeuti del centro PIIEC (Dott.ssa Elisa Faretta, Dott.ssa Tiziana Agazzi, Dott.ssa Elena Ferrari, Dott.ssa Patrizia Molinari) per approfondire l’analisi psicosomatica attraverso un caso clinico. A partire da queste premesse è stato presentato dai conduttori ad ogni gruppo il testo di un primo colloquio di caso clinico.
La modalità è stata di una lettura da parte del conduttore del testo procedendo con “stop” predefiniti e attivando il gruppo alla riflessione ed espressione di quanto ognuno aveva notato.
È stato evidenziato come sin dal primo colloquio sia importante cogliere elementi significativi, a volte sottovalutati, quali ad esempio la storia personale, famigliare e sintomatologica del paziente, come sta nella relazione con noi e con gli altri al fine di poter formulare una corretta ipotesi diagnostica, eventuali esami di approfondimento, per poi passare alla concettualizzazione del caso e piano di intervento.
È stato evidenziato e approfondito quando si può fare diagnosi di disturbo psicosomatico e questo approccio ha determinato grande interesse e un buon clima nel lavoro di gruppo.
Significativa e’ stata la partecipazione e l’interscambio tra i componenti del gruppo, fino a costruire insieme l’ipotesi diagnostica.
È stato possibile constatare che i partecipanti al lavoro con impostazione PIIEC si sono mostrati particolarmente interessati a fine workshop ad apprendere e approfondire l’EMDR, la distensione immaginativa e a comprendere come, in questo caso, si sarebbe strutturata la pianificazione dell’intervento secondo l’approccio PIIEC.
Nella tarda mattinata il Dott. Rosselli M. ha esposto “il Modello Psicosintetico” seguito anch’esso da gruppi di lavoro diretti da Camarri C., Chiarini G., Grassi S. e Rosselli M., in cui i partecipanti hanno potuto, dopo aver sentito un caso clinico, immaginare e descrivere l’immagine che il caso stesso evocava loro.
Nella seconda parte della giornata infine è stato presentato, dal Dott. Morelli R. e dal Dott. Caprioglio V., “il Modello Simbolico”, ponendo particolare attenzione al significato dell’immagine e del senso nascosto delle cose.
A seguire nuovamente gruppi di lavoro – che sono stati una parte molto corposa e interattiva delle due giornate del corso breve introduttivo alla Medicina Psicosomatica – condotti da Morelli R., Caprioglio V., Catona F. e Marazzina C., in cui sono stati riportati esempi significativi nei quali emerge il simbolico in campo clinico.
La giornata si è conclusa con una sintesi e conclusioni riguardo l’importanza della Psicosomatica e dell’attenzione che è fondamentale porre all’individuo in tutta la sua complessità.
Questo corso breve introduttivo alla Medicina Psicosomatica ha fatto quindi emergere il desiderio dei partecipanti a continuare l’approfondimento ed avere sempre più strumenti per “curare” in modo integrato. L’augurio che si possa in futuro organizzare attività, workshop, affinché l’approccio psicosomatico diventi un modo comune di “guardare” il malato sia per il medico che per lo psicologo.
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Aule del Corso Universitario di Scienze Infermieristiche
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